martedì 21 gennaio 2020

Anticipazione di cassa: ancora una volta siamo costretti a chiedere un prestito alla banca!




Da qualche anno a questa parte pare che sia divenuta una consuetudine prolungata nel nostro paese amministrare il Comune mediante anticipazioni di cassa , richiesta dai nostri amministratori al tesoriere comunale (Banca Popolare del Cassinate) che, a quanto è dato sapere ai comuni mortali, sebbene si affermi che le dette anticipazioni si riducano sempre più nell’importo, in effetti esse non finiscono mai.
Che cosa sono dunque le anticipazioni di cassa?
In modo semplicistico si potrebbe rispondere che sono somme che il Tesoriere comunale mette a disposizione dell’Ente in momenti di difficoltà economiche per sopperire a momentanee carenze di liquidità e fare quindi fronte a tutti gli impegni.
Nel caso in cui un ente locale si trovi in una situazione di difficoltà temporanea di cassa può ricorrere a due istituti diversi e complementari fra di loro: l’anticipazione di tesoreria prevista dall’art. 222 del Testo unico degli enti locali e la possibilità di utilizzare temporaneamente le entrate destinate a finanziare specifiche spese, (disattendendo pertanto il vincolo di destinazione) per finanziare genericamente la spesa corrente (utilizzazione entrate a destinazione vincolata art. 195 del TUEL).
L’anticipazione di cassa, però, deve assumere per legge un  carattere eccezionale.
Il ricorso sistematico all’anticipazione di tesoreria ne muta la natura trasformandola impropriamente in una sorta di indebitamento a breve termine e potrebbe costituire un mezzo di copertura alternativo della spesa.
La Corte dei conti ha più volte ribadito i limiti della legittimità di iniziative contrarie a tali principi, da ultimo con la DEL. 89/2017 della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per la Puglia).
Le anticipazioni costano abbastanza denaro in interessi passivi e che quando la situazione si prolunga nel tempo si corre il serio rischio, tenuto conto che le entrate degli enti non vanno soggette ad entrate impreviste o supplementari, di dare origine ad un indebitamento non più riparabile ed andare inevitabilmente incontro al dissesto.
In particolare è stato richiesto al tesoriere un'anticipazione di cassa pari a 1.616.126,00 euro  a cui si applicheranno gli interessi passivi per le somme effettivamente utilizzate dal nostro ente!
Il delegato al bilancio risi lamenta un mancato introito tributario pari a oltre 1 milione di euro dal 2012 al 2019 ma ci verrebbe da chiedere cosa ha fatto lui e la sua amministrazione per limitare questo fenomeno diffuso negli anni?
Di sicuro ha aumentato a dismisura le tasse a tutti i cittadini di Aquino come per esempio l'addizionale IRPEF che è stata introdotta con l'aliquota massima mentre promettevano una sostanziale riduzione.
Il consigliere comunale eletto
Pietro Ferone

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