Abbiamo appreso con molto piacere, dell’assunzione della Delibera della Regione Lazio relativa allo stanziamento dei buoni spesa, e della conseguente ripartizione dei fondi spettanti ai singoli Enti Locali, determinata dalla stessa Giunta Regionale, da cui risultano assegnati per i novantuno Comune della Provincia di Frosinone circa un milione e cinquecento mila euro.
In questi casi pur essendo d’obbligo il condizionale, relativamente alla tempistica di erogazione e tutto l’iter ad essa connesso, non possiamo non rilevare come l’importo stanziato sicuramente non è sodisfacente per copre le reali necessità di tutti gli aventi diritto, e ciò non è un invettiva aleatoria, bensì la costatazione relativa ai dati emersi nella prima fase della pandemia, per cui così come era già accaduto in passato, lo stanziamento deliberato non sarà sicuramente sufficiente a raggiunti tutti gli aventi diritto.
Proprio riferendosi all’esperienza del recente passata, registriamo oltre allo stanziamento insufficiente a coprire il fabbisogno dell’intera provincia, che come già accaduto priverà dell’opportunità di usufruire della misura assunta dalla Regione, una parte di aventi diritto, che in un momento di crisi economica e di sistema come quello che stiamo vivendo non può accadere perché nessuno può essere lasciato indietro.
Emergono inoltre come in passato, tutte quelle criticità tipiche di chi opera senza l’assunzione di criteri di oggettività ed equità, che rischiano di escludere dai benefici una gran parte di ipotetici aventi diritto che solitamente risultano essere quelli meno accorti o più distanti dai palazzi in cui si esercita la politica.
Vale la pena ricordare che spesso la nostra gente vive anche lo stato di bisogno o di necessità con grande dignità, occorre quindi un intervento oltre che capillare operato in modo da non ledere la sensibilità e la dignità, in modo asettico e operato attraverso le strutture preposte.
E bene ricordare come nella scorsa tornata elettorale sia stato costruito il consenso politico proprio mediante i fondi messi a disposizione per sopperire alle necessità emerse in forza della pandemia.
Per contro queste sono le occasioni in cui la politica dovrebbe dimostrare come il diritto, esercitato in forza di legge non slegato dall’etica e la morale sono elementi imprescindibili per esercitare il ruolo pubblico.
Queste brevi considerazioni vogliono essere solo uno spunto di riflessione, un punto di partenza per mettere al centro del dibattito i diritti e per ritrovare il valore dell’umanità per una società inclusiva dove ritrovare i valori del vivere oltre i valori determinati dal mercato e dal profitto.
Le stesse riflessioni che saremo costretti a dover fare relativamente alla prossima campagna vaccinale, per la quale i paesi occidentali si stanno preparando, e che ad oggi non tiene conto del diritto al vaccino di tutti i cittadini aldilà della cittadinanza, dello stato sociale, o del diritto di nascita.
F.to Segretario Provinciale PCI
BRUNO BARBONA
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