Risanare il Sacco!!!
In merito ai 209 mid di euro di fondi europei previsti per l'Italia(Recovery fund) occorre individuare i settori che necessitano di interventi urgenti ove destinare le risorse e dotarsi di progetti per renderli operativi. Sono convinto che il risanamento ambientale e la messa in sicurezza del nostro territorio onde prevenire i disastri conseguenti al dissesto idrogeologico, siano la priorità di questo paese, insieme alle infrastrutture di reti ferroviarie e stradali atte a colmare il gap con il nord dell' Europa. Sull'utilizzo di parte di questi fondi si sentono, però, strane voci in particolre per il settore della Difesa, con studi per nuove armi di attacco: si parla di 5 mld di euro. Cosa che va assolutamente scongiurata, a mio avviso, in tutti i modi. Ma se è vero che la priorità è l'ambiente, parte di quei fondi vanno assolutamente utilizzati per il risanamento e la bonifica della "valle del sacco" che è il fiume più inquinato d'Europa insieme al Sarno. Il fiume Sacco è lungo 87 km e a Ceprano confluisce nel Liri, ma i problemi dal punto di vista ambientale cominciano a Colleferro dove, da oltre 80 anni insistono industrie di armamenti e aziendevchimiche che per anni hanno scaricato i residui di lavorazione nel sacco e inerrando fanghi e sostanze tossiche e nocive.
Basta ricordare un fatto: alcuni anni fa nel comune di Anagni fu rinvenuto, da controlli effettuati, il PCB(POLICLORUROBIFINILE) uno dei veleni più potenti con gravi effetti sulla
salute. Nel territorio di Sgurgola, invece,
furono ritrovate diverse mucche morte che si erano abbeverate in uno dei corsi d'acqua. È indispensabile inserire il risanamento del fiume Sacco nei
progetti europei. Siamo consapevoli che lo sforzo finanziario è notevole data la profondità e l'estensione della zona interessata. In questo quadro riteniamo le proposte della regione Lazio insufficienti con i pochi soldi stanziati.
In merito ai 209 mid di euro di fondi europei previsti per l'Italia(Recovery fund) occorre individuare i settori che necessitano di interventi urgenti ove destinare le risorse e dotarsi di progetti per renderli operativi. Sono convinto che il risanamento ambientale e la messa in sicurezza del nostro territorio onde prevenire i disastri conseguenti al dissesto idrogeologico, siano la priorità di questo paese, insieme alle infrastrutture di reti ferroviarie e stradali atte a colmare il gap con il nord dell' Europa. Sull'utilizzo di parte di questi fondi si sentono, però, strane voci in particolre per il settore della Difesa, con studi per nuove armi di attacco: si parla di 5 mld di euro. Cosa che va assolutamente scongiurata, a mio avviso, in tutti i modi. Ma se è vero che la priorità è l'ambiente, parte di quei fondi vanno assolutamente utilizzati per il risanamento e la bonifica della "valle del sacco" che è il fiume più inquinato d'Europa insieme al Sarno. Il fiume Sacco è lungo 87 km e a Ceprano confluisce nel Liri, ma i problemi dal punto di vista ambientale cominciano a Colleferro dove, da oltre 80 anni insistono industrie di armamenti e aziendevchimiche che per anni hanno scaricato i residui di lavorazione nel sacco e inerrando fanghi e sostanze tossiche e nocive.
Basta ricordare un fatto: alcuni anni fa nel comune di Anagni fu rinvenuto, da controlli effettuati, il PCB(POLICLORUROBIFINILE) uno dei veleni più potenti con gravi effetti sulla
salute. Nel territorio di Sgurgola, invece,
furono ritrovate diverse mucche morte che si erano abbeverate in uno dei corsi d'acqua. È indispensabile inserire il risanamento del fiume Sacco nei
progetti europei. Siamo consapevoli che lo sforzo finanziario è notevole data la profondità e l'estensione della zona interessata. In questo quadro riteniamo le proposte della regione Lazio insufficienti con i pochi soldi stanziati.
I fondi verranno fuori dagli studi di fattibilità che creano lavoro, si diminuisce il rischio di malattie e si migliora, la qualità della vita.
Il segretario regionale del PCI
ORESTE DELLA POSTA
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