martedì 27 settembre 2016

Referendum Costituzionale, finalmente c’è la data: si vota il 4 dicembre.

Il  4 dicembre andare a votare é importante é un diritto di tutti gli italiani,non ci sarà quorum,quindi la riforma andra'in vigore solo se il numero dei voti favorevoli sara' superiori al numero dei   voti contrari . In sintesi é un referendum scritto sotto dettatura del governo  non è frutto  della volontà del parlamento ed è  prodotto da una legge incostituzionale e non riduce i costi della politica. Il Senato non verrà abolito e come succede oggi nelle provincie a fronte, dunque, di un modesto risparmio realizzato sullo stipendio dei componenti degli organi Provinciali, i cittadini hanno pagato il prezzo altissimo di perdere il potere di scegliere direttamente chi deve gestire i loro servizi e il loro territorio. Stessa cosa accadrà anche per il Senato se passeranno le modifiche alla legge elettorale. Ecco un altro buono motivo per votare NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE E ALL'ITALICUM.
Non si può calpestare la volontà del corpo elettorale e dare la possibilità ad un regime unico politico fondato sul governo. La mia ragione del No.

1 commento:

  1. IL PARTITO COMUNISTA DICE
    NO
    ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE
    E illegittima, perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Non garantisce la sovranità popolare e l’equilibrio tra i poteri costituzionali, perché insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) concentra il potere, con il premio di maggioranza, condizionando anche gli organi di garanzia
    Il governo “Renzi” si appresta a fare approvare la Riforma della Costituzione facendo passare l'abolizione del Senato al taglio dei costi della politica, invece non vi sarà l’abolizione del Senato e nemmeno dei tagli ma diventerà la Camera delle Regioni, dove i senatori si diminuiranno ma verranno sostituiti dai Sindaci delle regioni, gli unici senatori che rimarranno sono quelli eletti dal Presidente della Repubblica che continueranno ad avere un mandato di 7 anni non rinnovabili.
    Fanno passare la ripresa dell’economia al cambiamento della Riforma Costituzionale. quando il fallimento economico è dovuto alla mancanza di una politica industriale, inizialmente abolendo l’articolo 18 arrivando al jobs hact e la riforma delle pensioni.
    L’Italia rimarrebbe una repubblica parlamentare, ma il complessivo equilibrio viene spostato a favore del Governo complice , la legge elettorale.
    L’Italicum fa vincere un solo partito che diventa maggioritario in parlamento – alla Camera per l’esattezza – pur essendo minoritario nei voti effettivamente espressi. Nella legge elettorale si obbligano i partiti a indicare il “capo della forza politica” che diventa, in caso di vittoria, “il capo del Governo” .
    Il rapporto tra Stato e Regioni
    Nella Carta attuale le competenze sono divise in tre filoni:
    la legislazione esclusiva dello Stato
    la legislazione concorrente tra Stato e Regioni
    la legislazione residuale attribuita alle Regioni
    Con la riforma Renziana si suddivide invece la potestà legislativa solo tra competenze esclusive dello Stato e delle Regioni, abolendo la legislazione concorrente e riportando una maggiore centralizzazione a favore dello Stato.

    IL PARTITO COMUNISTA DICE
    NO
    QUESTA RIFORMA NON FA CHE AFFERMARE IL POTERE DI CONFINDUSTRIA E DEI POTERI ECONOMICO FINANZIARI CHE DETTANO AL GOVERNO L’AGENDA POLITICA, MINACCIANDO IL FUTURO DEL PAESE STESSO
    LA NOSTRA COSTITUZIONE RICONOSCE QUESTI DIRITTI
    LAVORO, SANITA’ SCUOLA PUBBLICA, PENSIONI, CASA.
    CON LA RIFORMA COSTITUZIONALE NO
    Questa è una riforma che non riduce i costi, non migliora la qualità dell'iter legislativo, ma scippa la sovranità dalle mani del popolo.
    Giovanni Aigotti PCI Urbino

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