lunedì 25 settembre 2017

LA MAGGIORANZA HA FALLITO! ANCHE MARCANTONIO IADECOLA SI È DIMESSO.

E con Marco Iadecola sono tre i consiglieri che si sono dimessi! Ad annunciarlo è lo stesso sindaco a mezzo Facebook!
Io voglio solo usare le stesse identiche parole che l'allora consigliere di opposizione mazzaroppi usava nei confronti di GRINCIA quindi per oggi mi limito solo a un "copia e incolla". Buona lettura:
Cari amministratori di maggioranza, avete fallito, avete miseramente fallito, caro Sindaco sei una tragedia, una sciagura amministrativa per gli aquinati, un fallimento totale, non siete stati, purtroppo per la cittadinanza, all’altezza del gravoso compito che i cittadini vi avevano affidato quattro anni fa, il vostro modo di amministrare in maniera sconclusionata ed arruffona, dimostra che non siete stati all’altezza della situazione, e questa è la verità.
E’ facile dirlo, oggi, ma noi lo avevamo detto, anzi, lo abbiamo sempre detto.
Rileggete tutte le mie, le nostre dichiarazioni (anzi fatelo a campione) e potrete notare che il leit motiv è sempre lo stesso. Proprio quelle dichiarazioni che avete considerato e giudicato come troppo dure, ingiuriose, non realistiche, non veritiere. Sapete bene che trattasi di verità. Quelle parole sono pietre miliari che fissano ed imprimono indelebilmente, la vostra azione amministrativa, la peggiore di ogni tempo. Quella che ha ridotto in miseria Aquino.
E vi dico questo senza problemi, senza pormi il problema di un equilibrato rapporto fra chi esercita il governo di una Città e chi dall’opposizione ha l’obbligo di controllare. Il problema lo abbiamo sempre sollevato ed è doveroso ricordarlo. La madre di tutte le questioni è che siete assolutamente inadeguati ed incapaci di gestire la cosa ed il bene pubblico. Voi agite contro e possiamo farvi una lunga serie di esempi che certificano quanto affermiamo. E tutto agli atti che statene certi mostreremo ai cittadini. E’ tutto scritto.
In una disciplina vi siete distinti in maniera egregia. Nel promettere e non mantenere gli impegni assunti. Avete saputo promettere in campagna elettorale, per poi distrarvi nella stesura degli atti deliberativi che comunque sono stati utili alla causa della vittoria.
Spero che almeno stavolta siate stati attenti e quindi ben coscienti di quello che propinate a tradimento alla Città.
Tasse al massimo, licenziamenti, servizi tagliati, inefficienza. In una parola, miseria o come ha detto uno di voi “lacrime e sangue”. Io direi tranquillamente, vergogna.
Dai vostri metodi, sin qui sinteticamente elencati, ne discende la difficoltà di amministrare una comunità civile come si dovrebbe, come impone la legge, seppur un’amministrazione dispone di un mandato nitido, ad hoc, numericamente idoneo a siffatto scopo. Invece, strada facendo, per colpa dei vostri metodi, avete perso pezzi importanti, autorevoli, della maggioranza, avete perso di credibilità tanto da ricorrere agli espedienti improbabili, ed è quindi eticamente e politicamente inaccettabile che continuiate a produrre perdite in maniera sistematica e continuare allegramente a far danni pensando che Aquino fosse solo cosa vostra.
Aquino è degli aquinati che vanno rispettati sempre.
Credo che da subito, specie dopo questa funerea giornata, non siate più legittimati, ed ancor meno lo sarete per un lungo tempo futuro, ad assicurare serenità, stabilità, compattezza ed autorevolezza amministrativa.
Questo è il punto cruciale. Aquino non ha più una guida sicura, ferma, capace di reggere la strada. Chi guida non conosce la strada, cammina al buio, senza fari, è senza patente e cieco e non vuole sottoporsi, purtroppo, agli esami di idoneità.
Questo sindaco è un’anomalia, è un disastro ed una sciagura, questa amministrazione è anomala e per questo va fermata.
Noi faremo di tutto per fermarvi e mettere freno allo Tsunami che avete provocato. Costruiremo degli argini solidi e ricorreremo a tutti i mezzi leciti per evitare che l’onda travolga tutto e tutti.
Era il 27 ottobre del 2010 e questo articolo è stato pubblicato sul blog Aquino Cresce.
Il segretario del PCI AQUINO
PIETRO FERONE

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