giovedì 15 dicembre 2016

REFERENDUM SOCIALI A RISCHIO SLITTAMENTO! ECCO IL NUOVO SPAURACCHIO DEL PD!

La Corte Costituzionale è chiamata ad esprimersi nei prossimi giorni per validare o meno l'ammissibilita dei tre quesiti referendari proposti dalla CGIL con un numero di firme superiore a 3 milioni e 300 mila. Ricordiamo che i quesiti proposti riguardano il LAVORO e in particolar modo i diritti dei LAVORATORI che dopo dell'introduzione del Jobs Act e la conseguente abolizione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori hanno ricevuto un duro colpo.
Una riforma quella del LAVORO che non ha portato i risultati sperati ma che invece ha ridotto di gran lunga i diritti dei lavoratori conquistati con duri anni di lotta dai nostri padri. Il lavoro che oggi giorno sta diventando sempre più precario e sottopagato, un utilizzo dei voucher sconsiderato che spesso sfoga in evasione e lavoro nero, una disoccupazione dilagante sopratutto nel Meridione e il disagio sociale  sono i veri campanelli di allarme di questo sistema che è giunto al collasso.
Le ultime dichiarazioni del Ministro del Lavoro Poletti non lasciano ben sperare visto che i tre quesiti referendari rappresentano un vero e proprio "spauracchio" per Renzi e il PD soprattutto dopo la severa bocciatura ottenuta nel referendum del 4 dicembre. Andare a votare subito con l'unico scopo di far slittare i referendum di un anno è una cosa vergognosa e rappresenta un ulteriore presa per i fondelli per milioni di Italiani che allo stato attuale sono precari e/o disoccupati, per i giovani ai quali è stato tolto letteralmente il futuro, per tutti quei lavoratori che ancora non riescono ad andare in pensione dopo il disastro procurato dalla riforma Fornero.
Occorre ripartire con un fronte sociale di sinistra che riesca a riportare al centro del dibattito politico le questioni del LAVORO e della difesa dei diritti dei  lavoratori.
Da sempre abbiamo avuto nel nostro simbolo la "falce" e il "martello", simbolo del LAVORO e dei LAVORATORI, e oggi ancor più di ieri abbiamo bisogno di un Partito Comunista più forte. Se pensate che in un colpo solo siamo tornati indietro di 50 anni senza tutele e diritti nei luoghi di lavoro. Vi sono i nuovi contratti denominati a tutele crescenti ma se ci pensiamo bene già erano presenti nell'antica Roma dove da schiavo si passava ad una condizione di semilibertà per poi un giorno raggiungre lo status di liberi.
Ecco perché è importante tornare a votare comunista per dare maggiore forze al fronte popolare di Sinistra e di massa.
Il segretario del PCI AQUINO
PIETRO FERONE

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