lunedì 1 maggio 2017

1 MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI. ECCO PERCHÉ!

“Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo”. [Sandro Pertini]
Le battaglie per la conquista delle otto ore di lavoro al giorno (in Italia la legge è del 1923) portarono alla promulgazione di una legge nel 1867 nell'Illinois. La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.
A far cadere la scelta sulla data del primo maggio furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket: il 3 maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all'ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick, la polizia sparò sui manifestanti uccidendone due. Per protestare contro la brutalità delle forze dell'ordine gli anarchici locali organizzarono una manifestazione: il 4 maggio da una traversa fu lanciata una bomba che provocò la morte di sei poliziotti, mentre una una cinquantina rimasero feriti. A quel punto la polizia sparò sui manifestanti. Nessuno ha mai saputo né il numero delle vittime né chi sia stato a lanciare la bomba.
Il 20 agosto 1887 il tribunale condannò a morte 8 anarchici, che furono impiccati l'11 novembre a Chicago. Uno di loro, August Spies, prima di morire riuscì a urlare: "Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che oggi soffocate con la morte".
Anche in Italia la data del "Primo Maggio" richiama ad un tragico episodio accaduto la mattina del 1 maggio 1947 quando da Piana degli Albanesi, San Cipirello e San Giuseppe Jato, più di duemila tra contadini e braccianti con le loro famiglie, si incamminano verso Portella della Ginestra per celebrare la festa dei lavoratori.
Poco dopo le dieci, mentre è in corso il comizio, si sentono i primi spari. Non sono mortaretti esplosi per la festa, come qualcuno crede in un primo momento: sono fucili e mitragliatrici che fanno fuoco su una folla inerme. Il bilancio è di 11 morti e oltre 30 feriti: è la prima strage della storia della Repubblica.

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